Le canoe polinesiane

La canoa polinesiana è chiamata va’a in tahitiano. La costruzione tradizionale consiste in uno scafo con una piroga laterale collegata da due stecche, che conferiscono alla canoa stabilità e le permettono di scivolare più velocemente sull’acqua. Le canoe a piroga laterale sono state utilizzate dai primi polinesiani per esplorare l’Oceano Pacifico quasi duemila anni fa. Antenate dei moderni catamarani, queste imbarcazioni binate chiamate va’a taie erano in grado di trasportare diverse famiglie con il loro bestiame e altre proprietà quando partirono dal Sud-est asiatico per attraversare l’oceano alla ricerca di un rifugio tranquillo.

Le piccole e leggere costruzioni in fibra di vetro che sfrecciano attraverso le lagune oggi vengono utilizzate per competizioni sportive, la pesca e il viaggio tra le isole. E persino i turisti nei resort possono far consegnare la colazione nella loro bungalow sull’acqua da una va’a.

Le prime canoe polinesiane venivano intagliate da un lungo tronco d’albero. La vela era fatta di foglie di pandano battute insieme dalle donne.

Le canoe più piccole venivano propulse utilizzando un remo di legno con la lama inclinata leggermente in avanti, simile ai remi utilizzati ancora oggi in Polinesia.

La costruzione delle canoe era un’arte sacra, supervisionata da alti sacerdoti che invocavano gli dei per proteggere coloro che navigavano su di esse. La canoa a due scafi era considerata l’antenata del moderno catamarano.